lunedì 22 settembre 2008


pardon

scusatemi per le eccessive photo ritraenti emo
ma oggi sono in vena di leggere i pensieri tenebrosi e pornamente romantici
di questi ragazzi sinistramente simpatici...
teneramente accarezzo il mio sinuoso seno
eccitandomi dalle immagini che il computer avvia
mordendomi le labbra
socchiudendo lo sguardo
gli adolescenti frustati rimbombano nella mia mente

sto cominciando ad amarvi


vi amo


un bacio con la lingua


maze



non sono EEEMMMOOO

io vivo della mia arte e devo amettere che il dark alimenta la mia anima.
ma tutto cio che c e nel blog sn solo photo.
ammiro molto chi viene insultato ma ke cntinua a exere se stesso.
tutti dentro abbiamo un lato romanticamente gothiko.
siate voi stessi e fanculo il resto.

vi amo

vi amo













MA PERCHè TUTTI I MIEI AMICI SONO EMOOOO ???










Lo schifo che provo per gli esseri umani
ha quasi raggiunto le fottute stelle.
Vorrei vomitarvi copiosamente in testa
tutto questo fantastico schifo.
IL MIO CORPO
Lo scaglio incurante dentro una notte stellata.Lo faccio esplodere perché brilli il più possibile.Voglio risplenda come un astro nascente.Lo getto addosso alla gente perché voglio ne muoia.Voglio che la gente si uccida anche solo a vederlo.Insostenibile bellezza patologicamente esibita come trofeo.Scaglio il mio corpo che come una bomba esplode.È prorompente.È bello.È da suicidio collettivo.Non è sostenibile guardarlo.Lo si dovrebbe amare.Adorare piangenti consumandosi le ginocchia.Voglio sangue a consacrare questo corpo-bomba.Questo corpo che brilla.Esplode.Vi uccide tutti quanti.Schegge sublimi conficcate nelle vostre carni.Amatemi di un amore straziante.Schiere di maschi e femmine che amano.La mia insostenibile bellezza.Decadente.Esplosiva.Da urlare.Con le mani tra le gambe.Amatemi tutti quanti.Amate questo corpo stupendo.Che vi fa saltare in aria.Che vi uccide.Dentro una notte stellata.Solo il mio maestoso essere che brilla come astro nascente.E i vostri poveri resti umani.Fatti a brandelli per me.












TU MI MANKI

Vorrei avere una nuova pelle. D'infinite sembianze addobbata. Come se fosse una cosa saggia. Entrare in questa notte bagnata d'inconsueto vestita. Mi è mancata. Quell'altra me stessa più ardita e più possente. Mi è mancato il coraggio. Di sole voci amiche ho saputo circondarmi. Come un bastone ritorto a sorreggermi. Dentro una notte bagnata dalle mancanti stelle. A loro mi appoggio fragile inconsistenza di scarlatta voglia. Che precisa al cuore colpisce. Ancora. Ancora non mi abbandona. E la furia si spenge. Come una farfalla che si accascia e muore. Lasciando infinito spazio a questo stomaco che rantola. A questo cuore che trafitto perde liquido ematico. Copiosamente sgorga. Come la pioggia che bagna fradicia questa notte d'infinite sembianze addobbata. Questa. Notte. Tu. Mi. Manchi.

Sono la donna.Un curioso e fragile oggettoda custodire in una teca di cristallo.Perché troppo preziosa.O forse perché troppo ripugnante.Troppo santa.O troppo puttana.Tutto troppo.Sono l’archetipo dell’eccesso.Lo specchio di millenarie e inconsce paure.Mi sono stati eretti altari.Adorata come una Dea.Come forza riproduttrice dell’universo.Come custode sempiterna della Vita.Hanno bruciato incenso.Hanno squartato bestie.A me in sacrificio.Potente Madre da pregare genuflessi.Mi sono state costruite prigioni.Relegata ai bassifondi degli umani istinti.Una macchina da fottere e distruggere.Niente mi è mai stato facile.Denigrata.Offesa nel corpo e nell’intelligenza.Ridotta in catene.Schiava prostrata a maschi desideri.Che vogliono scegliere per me.Che vogliono impormi forme e tempi.Identità che non mi sono mai appartenute.Ma solo cucite addosso.Come drappi a celare manichini inquietanti.Senza volto.Anonima.Così da sempre io mi sento.Privata di un mio vero volto.Da mostrare al mondo.Con orgoglio e fierezza.Senza vergogna.Mai veramente libera.Mai veramente padrona di me stessa.Solo un curioso e fragile oggettoda custodire in una teca di cristallo.Sola con le mie lacrime.Le lacrime di tutto il mio sesso.Che da millenni sgorgano.Inarrestabili.Inconsolabili.